Ogni azione di sviluppo del nostro Ateneo deve sempre avere come filo conduttore quella che è la missione fondamentale dell’università, ovvero la formazione dei propri studenti, garantendo naturalmente una didattica di alto livello, ma anche strutture e servizi adeguati che li mettano in condizione di fruire al meglio della loro esperienza universitaria e di mantenere un adeguato standard di benessere personale, oltre agli strumenti più idonei per garantire la massima inclusività dal punto di vista economico e sociale.
Per quanto riguarda il diritto allo studio, la politica dell’Ateneo deve essere rivolta, mediante gli opportuni stanziamenti di bilancio e l’intervento nelle sedi politiche e amministrative competenti (Regione Lombardia, MUR), a:
- garantire l’accesso all’istruzione superiore ad una fascia sempre più ampia di studenti meritevoli in situazione reddituale svantaggiosa: in particolare non è più ammissibile, dato il ruolo dell’Ateneo come università pubblica di eccellenza, che esistano ad oggi studenti – i cosiddetti “idonei non beneficiari” – che hanno diritto a tutte le agevolazioni previste dai loro requisiti di reddito e di merito (quota servizi e monetaria, esenzione dalla contribuzione) ma ne ricevono solo una parte (pasto gratuito ed esenzione dai contributi). Appare quindi necessario da un lato aumentare lo stanziamento complessivo a favore del diritto allo studio, anche – compatibilmente con i vincoli di bilancio dell’Ateneo – con un ulteriore aumento della quota ad esso specificatamente destinata, e, dall’altro, revisionare i criteri di assegnazione delle borse di studio in direzione di una maggiore inclusività dal punto di vista reddituale (ampliamento delle soglie ISEE) e di una maggiore rilevanza dei requisiti di merito;
- garantire il funzionamento di EDiSU come ente gestore dei collegi pubblici. Anche in questo caso, è necessario che il bilancio dell’Ateneo preveda una quota fissa, concordata con EDiSU, per poter garantire i necessari interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dei collegi EDiSU nell’ottica di un potenziamento del sistema collegiale nel suo complesso.
Per quanto riguarda il sostegno all’istruzione superiore per gli studenti provenienti da paesi extra-EU, è necessaria una riflessione attenta. Se da un lato la politica adottata dall’Ateneo nell’ultimo decennio ha portato ad una giusta politica di accoglienza e sostegno, soprattutto verso i paesi a basso reddito medio pro-capite, dall’altro questa stessa politica non è sempre stata sostenuta da una contemporanea valorizzazione del merito e, di fatto, ha portato ad una riduzione delle risorse per il diritto allo studio degli studenti EU (non essendo realisticamente infinite le risorse pubbliche rese disponibili a questo scopo). Come risultato – non desiderato – di questa politica, l’attrattività dell’Università di Pavia a livello internazionale è talvolta risultata, negli ultimi anni, legata più all’immagine di università low cost che all’effettivo valore della formazione di eccellenza qui impartita. È quindi necessaria una revisione dei criteri di contribuzione e di assegnazione delle borse di studio a studenti extra-EU che vada nella direzione di:
- una riformulazione dei criteri di equiparazione o di certificazione dei redditi familiari nei paesi extra-EU;
- un rafforzamento dei requisiti di merito richiesti per l’ottenimento e il mantenimento della borsa di studio;
- una rimodulazione dei criteri di esenzione dalla contribuzione, sempre sulla base di requisiti di merito.
Dal punto di vista dei servizi resi disponibili dall’Ateneo per migliorare il benessere dei propri studenti e per favorirne l’esperienza universitaria, molto è stato fatto nel corso degli ultimi rettorati. Un ulteriore incremento del livello dei servizi offerti agli studenti, compresi alcuni specificatamente pensati per gli studenti internazionali, può essere ottenuto con alcune nuove iniziative:
- aumento degli spazi destinati allo studio, sia attraverso un adeguato censimento e gestione degli spazi aggiuntivi disponibili, sia attraverso l’estensione degli orari di fruibilità, con la programmazione di aperture serali e nel fine settimana, da regolamentare opportunamente e presidiare con il personale di controllo necessario, anche attraverso il ricorso a contratti esterni;
- creazione di un ufficio housing interno all’Ateneo, anche in collaborazione con le attività già erogate esternamente dal CAS (Centro Assistenza Studenti) per razionalizzare, gestire, controllare e garantire l’offerta residenziale agli studenti e i rapporti con i locatori, sia nel comune di Pavia, sia nei comuni vicini con particolare attenzione a quelli collegati frequentemente attraverso la linea suburbana S13, le altre linee ferroviarie e le autolinee;
- creazione di una struttura di asilo nido interno, duplicata in almeno due sedi (Università Centrale e istituti scientifici/Nave) e aperta a tutta la comunità universitaria (studenti genitori, dottorandi, assegnisti, specializzandi, PTA e docenti);
- avvio di un tavolo di discussione con la Questura di Pavia, finalizzato all’apertura di un distaccamento dell’ufficio immigrazione presso la sede centrale dell’Ateneo, per la gestione dei permessi di soggiorno degli studenti internazionali iscritti all’Ateneo, oltre che di dottorandi, post-doc e visiting professors; un ufficio dedicato è presente in altre sedi universitarie ed è opportuno che l’Ateneo si coordini con il Questore di Pavia per replicare l’iniziativa anche presso la nostra università.
Per fare in modo che l’Ateneo sia sempre pronto, in ogni sua componente, a recepire i suggerimenti e le critiche costruttive provenienti dal mondo degli studenti, è inoltre fondamentale:
- che venga garantito a tutti i livelli l’ascolto delle istanze degli studenti, assicurando l’adeguata attenzione alle mozioni presentate dai loro rappresentanti negli Organi Accademici, sia attraverso apposite istruttorie nelle commissioni deputate, sia attraverso la discussione nelle sedute degli organi stessi;
- che venga svolta a livello centrale, in collaborazione con le rappresentanze studentesche, un’azione capillare di responsabilizzazione degli studenti, in modo da garantire sempre la rappresentanza completa degli studenti ad ogni livello degli organi centrali e periferici dell’Ateneo.
Un’attenzione specifica deve essere riservata alla promozione e al mantenimento del benessere psicofisico dei nostri studenti, anche in conseguenza all’incremento dei disagi psicologici conseguente al periodo pandemico. È un tema che è stato ben presente all’attenzione dell’attuale Governance, e che ha portato l’Ateneo ad attivare presso il C.OR. un servizio di consulenza psicologica che ad oggi registra circa 700 accessi all’anno ed eroga sessioni sia individuali che di gruppo. L’Ateneo è inoltre capofila di un progetto PRO BEN del MUR, su cui ha ottenuto finanziamenti per iniziative destinate a garantire una ampia diffusione del benessere psicofisico e una piena attuazione dei percorsi di inclusione e crescita della popolazione studentesca, attraverso la prevenzione ed il contrasto a fenomeni quali le dipendenze patologiche legate al disagio psicologico ed emotivo.
Per il futuro, un ulteriore miglioramento a livello organizzativo e operativo delle iniziative rivolte alla promozione e al mantenimento del benessere psicologico può essere ottenuto:
- prendendo in carico il tema direttamente a livello di Governance, con la previsione di una figura di Delegato al benessere degli studenti e del personale;
- potenziando il Servizio di consulenza psicologica esistente allo scopo di ridurre i tempi di attesa attuali, di attivare programmi dedicati agli studenti post-laurea (in particolare dottorandi e specializzandi) e di estenderlo in prospettiva anche al personale docente e PTA;
- articolando il Servizio su tre livelli: il primo è l’attuale servizio di consulenza psicologica che fornisce un supporto breve, mirato e strategico; il secondo comprende la creazione di un servizio di psicologia clinica in grado di prendere in carico, a titolo gratuito o a prezzi calmierati, gli studenti che necessitano di interventi più prolungati e specialistici; il terzo è la creazione di un sistema di convenzioni con i servizi territoriali per l’invio con corsia dedicata dei nostri studenti ai servizi di salute mentale e di dipendenze del territorio;
- promuovendo una cultura per la salute mentale e il benessere psicologico con coinvolgimento attivo delle rappresentanze studentesche e del CUS, per promuovere stili di vita sani e di contrasto al disagio;
- promuovendo eventi di sensibilizzazione su temi attuali di evidente impatto sulla salute mentale – ad es. disturbi alimentari, dipendenze, disturbi dell’apprendimento.
Infine, nell’ambito della promozione del benessere fisico degli studenti e della comunità accademica, deve essere sottolineata con particolare enfasi l’attività del CUS, che svolge un ruolo prezioso nell’offerta di attività sportive a livello amatoriale ed agonistico e contribuisce in modo importante alla valorizzazione dell’identità dell’Ateneo, anche attraverso gli eccellenti risultati sportivi conseguiti dai suoi atleti a livello nazionale e internazionale.
Per queste ragioni, l’Ateneo dovrà garantire il necessario sostegno alle attività del CUS e, in particolare:
- il miglioramento dei servizi e della manutenzione degli impianti del CUS, anche subentrando direttamente a EDiSU nella gestione delle attività di manutenzione, in modo da garantire il mantenimento di uno standard elevato nelle strutture sportive;
- l’eventuale revisione della convenzione con il Campus Aquae, nella cui gestione potrebbe subentrare direttamente il CUS, nell’eventualità di una rinuncia della società attualmente convenzionata;
- la promozione delle attività sportive degli studenti attraverso iniziative estese all’intero Ateneo e alla città, anche attraverso l’organizzazione di tornei sportivi intrauniversitari e interuniversitari;
- il miglioramento della sinergia tra CUS, Campus Aquae e CdL in Scienze motorie, anche per ottimizzare l’uso delle strutture sportive ai fini didattici.