La Valorizzazione delle Conoscenze rappresenta uno dei compiti fondamentali delle Università, e di quella di Pavia in particolare, anche alla luce della necessità di potenziare la comunicazione e la trasmissione dell’identità del nostro Ateneo.
Comunicare la scienza, ascoltare i territori al di fuori dell’università, rispondere ai bisogni che esprimono e collaborare con loro a produrre interventi utili per la società sono infatti attività sempre più necessarie e richieste ai ricercatori e rappresentano un passaggio fondamentale per coinvolgere, interessare e attrarre la società civile, permettendo all’Ateneo di farsi conoscere anche al di fuori dell’ambiente strettamente accademico.
Per operare al meglio in questo ambito, si ritiene necessario:
- continuare a investire su percorsi formativi trasversali rivolti a giovani ricercatori, dottorandi, post-doc e personale dell’Area Ricerca e Terza Missione (quali insegnamenti trasversali sulla valorizzazione delle conoscenze nei Corsi di Dottorato, momenti di formazione per i responsabili dipartimentali di Terza Missione) al fine di acquisire strumenti e suggerimenti relativi alla comunicazione della ricerca, anche tenendo conto del fatto che ormai tutti i progetti di ricerca richiedono di definire e progettare congrue attività di disseminazione e impatto sociale;
- promuovere e sviluppare attività di Public engagement ed Impatto Sociale attraverso una maggiore interazione con il territorio ed il coinvolgimento della società civile (comprese le reti di ex alumni, di donors, ecc…) nella vita accademica, con iniziative come campagne di crowfunding che contribuiscano a valorizzare i risultati raggiunti in modo da accrescere la reputazione il senso di appartenenza e rafforzare sempre più l’identità dell’Ateneo;
- incrementare l’interazione con gli stakeholders (aziende, attori del territorio e dell’ecosistema) anche ottimizzando le partenership costituite all’interno dei progetti PNRR, valorizzando economicamente attraverso il supporto alla brevettazione e creazione di spin off solo quei risultati scientifici che effettivamente (a seguito di valutazione oggettiva di esperti esterni) hanno un potenziale di interesse per il mondo produttivo.
Dal punto di vista della strategia da adottare per massimizzare il risultato in vista della prossima VQR, seguendo l’esempio delle sedi universitarie che hanno ottenuto ottimi giudizi sui Casi Studio di Terza Missione presentati per la valutazione, è necessario prevedere un processo che incentivi la predisposizione dei Casi Studio con una premialità specifica. La strada percorribile potrebbe essere quella di prevedere un bando interno di finanziamento centralizzato a progetti di terza missione che siano spendibili per la VQR, stabilendo criteri chiari di selezione e obiettivi chiari, a partire dall’ascolto dei bisogni del territorio, ma anche di respiro più ampio e comunque fortemente legati alla ricerca.
A fine di supportare queste azioni, appare comunque necessario un potenziamento (ed eventualmente una riorganizzazione) del Servizio Terza Missione, per tenere conto delle competenze diversificate necessarie per seguire le iniziative di Trasferimento tecnologico (in particolare di brevettazione e spin-off) e di Produzione di beni e servizi.
In particolare, per quanto riguarda il Trasferimento tecnologico potrebbe essere necessario:
- includere personale con competenze giuridiche per gestire sia le procedure di brevettazione, sia la costituzione di spin-off in collaborazione con soggetti privati esterni;
- selezionare attentamente i prodotti brevettabili con alte possibilità di ritorno economico (ovvero di successiva acquisizione da parte di soggetti provati esterni) su cui investire, in modo da non disperdere il tempo del personale e le risorse dell’Ateneo.
Per quanto riguarda la Produzione di beni e servizi, per ottimizzare l’organizzazione del Servizio Terza Missione potrebbe essere necessario:
- centralizzare sul Servizio le attività di promozione e di coordinamento delle attività di public engagement dell’Ateneo;
- trasferire sia organizzativamente che formalmente le attività di formazione permanente all’Area Didattica, sia per quanto riguarda i Master, sia trasferendo la competenza sugli ECM direttamente alla Facoltà di Medicina;
- riattivare e potenziare il progetto di Crowdfunding, selezionando ogni anno 3 progetti bandiera di Ateneo su cui investire in termini di promozione e organizzazione.