Una comunicazione più diretta e più moderna – dettaglio delle proposte

Come ampiamente anticipato nelle premesse, l’Università di Pavia è caratterizzata da un’identità forte e riconoscibile che la rende quasi unica nel panorama nazionale. Tuttavia, si avverte indubbiamente a tutti i livelli la necessità di rafforzare la strategia complessiva di comunicazione verso l’esterno, in modo da aumentare la visibilità dell’Ateneo presso gli stakeholders, sia a livello nazionale che internazionale, di diffondere e comunicare i risultati della ricerca, di attrarre potenziali nuovi studenti di elevata qualità su tutti i tre livelli di formazione e di consolidare il senso di appartenenza della comunità accademica pavese.

Una strategia di comunicazione può essere affidata a consulenti esterni: è una scelta che consente certamente il ricorso a professionalità mirate, che può avere un forte impatto sui canali di comunicazione, ma che è perseguibile al prezzo di costi elevati e che necessita di un attento controllo sulla corretta trasmissione dei valori e della missione dell’Ateneo.

In alternativa, è possibile valorizzare le competenze già acquisite all’interno dell’Ateneo, anche in sinergia con i Corsi di Studio in Comunicazione. Ciò richiede comunque un impegno forte da parte della futura Governance in termini di investimenti di risorse economiche, di personale, di potenziamento del servizio ma, soprattutto, di adozione di una politica di Ateneo fortemente decisa ad imprimere un cambio di passo nella strategia comunicativa.

Avendo intenzione di seguire questa seconda strada, è necessario:

  • potenziare il Servizio Comunicazione attraverso l’istituzione di una posizione di Responsabile del Servizio Comunicazione – attualmente coperta ad interim dal Dirigente responsabile – opportunamente inquadrata, avente l’adeguata competenza nell’ambito della comunicazione e dell’organizzazione delle attività;
  • dedicare maggiore attenzione alla presenza sui social media, attraverso l’istituzione di una posizione interna di Social Media Manager, con il compito di gestire efficacemente tutti gli aspetti della presenza dell’Università di Pavia sulle diverse piattaforme social, coordinando la creazione di contenuti mirati e gestendo l’interazione diretta con i follower;
  • sviluppare una strategia editoriale social che garantisca una comunicazione efficace sulle diverse piattaforme social, garantendo la coerenza dei contenuti pubblicati con gli obbiettivi, con l’identità e con i valori trasmessi dall’Ateneo; predisposizione di linee guida di Ateneo per indirizzare l’eventuale apertura di nuovi canali social, anche gestiti direttamente dalle strutture dell’Ateneo: a queste linee guida potrebbe uniformarsi in prospettiva anche la comunicazione social dei Collegi, sia EDiSU che privati;
  • aumentare il budget a disposizione del Servizio Comunicazione nel rispetto dei vincoli imposti dalla legge: questo consentirebbe di aumentare in generale gli investimenti per una campagna di comunicazione social più mirata, tenendo conto comunque del fatto che il testo unico della radiotelevisione (D.Lgs. 177/2005) obbliga le università, in quanto amministrazioni pubbliche, a destinare il 50% delle somme destinate alla comunicazione istituzionale all’acquisto di spazi pubblicitari su quotidiani e periodici e il 15% delle stesse a favore dell’emittenza televisiva e radiofonica locale.

Parallelamente al rafforzamento del Servizio Comunicazione, è necessario curare due importanti aspetti di comunicazione interna:

  • potenziamento del servizio di Newsletter di Ateneo e Rassegna Stampa, prevedendo la creazione di un database informatizzato per registrare le presenze del personale e dei Dipartimenti sugli organi di stampa, in modo da permetterne il monitoraggio e la successiva valutazione dell’impatto;
  • adozione di un programma pluriennale di adeguamento e rifacimento integrale della segnaletica di Ateneo, prevedendo una tipologia uniforme e univoca per Dipartimenti (incluse le articolazioni interne in unità e sezioni) e uffici. Ad oggi permane infatti in Ateneo una stratificazione di segnaletica disuniforme, caotica e anacronistica: ne sono esempio poco virtuoso le innumerevoli indicazioni a Dipartimenti pre-riforma Gelmini non più esistenti, le indicazioni artigianali per raggiungere sezioni, unità e laboratori interni ai Dipartimenti, l’assenza di una qualsiasi tipologia standard per le targhe degli uffici. Tutto questo genera confusione nel personale, negli studenti e negli ospiti e non contribuisce a valorizzare l’immagine dell’Ateneo.

Infine, un fattore che negli ultimi anni ha costituito un aspetto non marginale della strategia di comunicazione delle università a livello globale è costituito dai ranking che annualmente vengono predisposti da agenzie specializzate e che “classificano” gli atenei (sia in termini complessivi che per aree disciplinari) sulla base di parametri di varia tipologia, dalle progressioni di carriera degli studenti all’internazionalizzazione, dalla percentuale di accesso al dottorato alla reputazione nella ricerca e nella didattica, dall’impatto della produzione scientifica alla capacità di attrazione di fondi di ricerca e industriali.

Se da un lato la comunità accademica è concorde nell’attribuire a queste classifiche un valore molto relativo, spesso assolutamente non corrispondente alla vera qualità di università “misurate” con metodologie spesso alquanto semplicistiche, dall’altro la forza mediatica del sistema dei ranking ha ormai assunto una rilevanza tale da metterne in ombra i limiti logici, determinando un impatto notevole nelle valutazioni e nelle scelte degli studenti migliori, soprattutto nei riguardi degli studenti magistrali internazionali.

La necessità di migliorare il posizionamento dell’Università di Pavia nei principali ranking internazionali è apparsa evidente alla Governance uscente e ha determinato la creazione di un’apposita delega all’interno del Prorettorato alla Ricerca. La conseguente azione ha portato indubbi risultati e ha permesso un miglioramento della posizione dell’Ateneo, a livelli però ancora lontani da poter costituire un elemento di forte riconoscibilità a livello globale. A titolo di esempio, nel 2025 Pavia è risalita nel Ranking QS al 440° posto, migliorando dal 601°-650° del 2021 ma ancora lontana dal 371° del 2015, e un andamento similmente oscillante è stato riscontrato nel Ranking THE, dove la posizione rimane nella fascia 301°-350°.

Il fattore che ha limitato il raggiungimento di un migliore risultato è da ricercarsi principalmente nell’assenza di una struttura interamente dedicata a livello amministrativo.  Per questa ragione, si propone di creare, all’interno del Servizio Qualità e Gestione della Domanda, una unità specificatamente dedicata alla gestione dei Ranking, che operi a tempo pieno sulla gestione dei dati, sul mantenimento dei contatti a livello accademico e industriale per migliorare gli indicatori reputazionali, sul coordinamento con gli altri servizi amministrativi, con i Dipartimenti e con i docenti.