Negli ultimi anni, l’Università di Pavia ha investito impegno e risorse per proporsi nel settore dell’agraria, la cui importanza per il contesto locale della provincia pavese, a forte vocazione agricola, è evidente. Dal punto di vista accademico, tuttavia, l’iniziativa risente della presenza a breve distanza di due realtà molto strutturate e di grande tradizione nel campo della didattica e della ricerca agronomica, quelle dell’Università Statale di Milano e della sede di Piacenza dell’Università Cattolica.
La scelta iniziale, dimostratasi certamente valida, è stata quella di puntare su un Corso di Laurea Magistrale in lingua inglese, a forte connotazione specialistica su due tematiche molto specifiche e di grande capacità di attrazione, quella dell’agricoltura sostenibile e quella degli alimenti e della nutrizione di qualità. La realizzazione del corso di Agrifood Sustainability (AGROS) ha quindi richiesto la convergenza e l’impegno dei gruppi di vari Dipartimenti, attivi nella ricerca su varie tematiche di interesse del settore dell’agraria, che hanno variamente contribuito alla progettazione del corso e all’erogazione della didattica.
Parallelamente, anche l’attività di ricerca nell’ambito del settore dell’agraria ha ricevuto un impulso notevole dall’assegnazione a Pavia del coordinamento dello Spoke 6 del Partenariato NODES (Nord-Ovest Digitale E Sostenibile), finanziato dal PNRR sul tema della digitalizzazione dei processi nell’agroindustria primaria. Le attività condotte in NODES hanno ulteriormente raccordato i gruppi di ricerca già coinvolti nell’attività didattica di AGROS.
Tuttavia, dal punto di vista organizzativo il sostegno dell’Ateneo all’iniziativa è stato certamente discontinuo. Il progetto del Corso di LM in Agrifood Sustainability è stato incluso tra le iniziative previste dal Piano Strategico della Didattica del 2021 ma, in seguito, l’onere del supporto, in termini sia di risorse di docenza, sia di strutture a supporto della didattica, è stato caricato interamente sul Dipartimento di afferenza di Scienze della Terra e dell’Ambiente, per quanto l’intero progetto fosse stato pensato, progettato e realizzato come un’iniziativa di Ateneo supportata da più Dipartimenti.
Dato l’investimento già compiuto nell’avvio di queste iniziative e data l’importanza strategica per l’Ateneo di avere un ruolo diretto nella formazione di figure professionali innovative in ambito agronomico, è necessario che l’Ateneo si assuma direttamente l’impegno di sostenere questa iniziativa fino al raggiungimento di una massa critica che ne garantisca la crescita autonoma. Ciò può essere ottenuto attraverso:
- l’elaborazione di un piano pluriennale delle risorse di docenza necessarie a garantire il mantenimento dell’offerta formativa magistrale attualmente avviata e, eventualmente, al suo completamento con un corso di laurea triennale, con specifici investimenti sui settori caratterizzanti dell’ambito agrario; per l’elaborazione di tale piano si propone di costituire un gruppo di lavoro costituito dai Direttori dei 6 Dipartimenti che collaborano al corso – o da loro delegati – coordinati dal dipartimento di Scienze della terra e dell’Ambiente; queste risorse dovrebbero comunque essere conteggiate in modo separato rispetto alla ripartizione delle risorse di docenza tra i Dipartimenti dell’Ateneo, sul budget a disposizione del Rettore per il conseguimento degli obbiettivi della strategia di Ateneo;
- la previsione di una linea dedicata all’interno del programma Rafforzamento per favorire la presentazione di progetti di ricerca su bandi competitivi per lo sviluppo delle ricerche in ambito agronomico e agrifood;
- la disponibilità di un’azienda agraria – attraverso opportune convenzioni con aziende esterne o attraverso l’uso diretto di un terreno agricolo di proprietà dell’Ateneo – per lo svolgimento di attività didattica in campo.