Avere a cuore la crescita professionale di tutto il personale dell’Ateneo – dettaglio delle proposte

Un’università è un organismo complesso che, per garantire un funzionamento ottimale, deve sempre trovare un equilibrio e un accordo tra le tre principali componenti: i docenti, il personale tecnico-amministrativo e il personale di ricerca non strutturato. Componenti che hanno pesi e ruoli diversi all’interno dell’Ateneo, ma il cui lavoro quotidiano è strettamente interconnesso, al punto da essere impossibile senza la collaborazione di tutti.

A Pavia questa collaborazione fa parte dei punti di forza dell’Ateneo, molto più di quanto a volte dica la percezione comune. A titolo di esempio, durante la recente Visita di Accreditamento i componenti della Commissione di Valutazione hanno avuto modo di lodare l’alto grado di coesione riscontrato tra personale docente e tecnico-amministrativo e, inoltre, hanno considerato con ammirazione il coinvolgimento, la competenza e il senso di appartenenza all’istituzione dimostrati dal PTA: questo apprezzamento, fatto da colleghi provenienti da altri Atenei e, quindi, abituati a vivere all’interno di analoghi sistemi accademici, non è banale e dà la misura del patrimonio di competenze presente all’interno del nostro Ateneo.

Questo patrimonio non deve essere però dato per scontato e, anzi, deve essere coltivato giorno per giorno, garantendo la crescita del personale dell’Ateneo, secondo le diverse esigenze, in termini di acquisizione di competenze professionali, di miglioramento della qualità della vita lavorativa e di avanzamento delle carriere.

È quindi necessario che l’Ateneo sia sempre più attento a due aspetti fondamentali:

  • stabilire a tutti i livelli criteri chiari, trasparenti e condivisi per la distribuzione delle risorse di personale, avendo come obiettivo, date le attuali prospettive di riduzione – o almeno di assenza di crescita – del finanziamento del sistema universitario italiano, il mantenimento dell’attuale consistenza numerica dell’organico, pari a circa 1000 docenti (ivi inclusi i circa 20 RTDA di cui si pianifica la stabilizzazione) e circa 900 unità di personale tecnico-amministrativo, dirigenti e collaboratori linguistici;
  • sviluppare un programma costante di formazione e aggiornamento professionale del proprio personale.

Dal punto di vista operativo, questi aspetti possono essere declinati nelle seguenti proposte operative:

  • revisione del modello di ripartizione delle risorse di personale tra i Dipartimenti a partire dal modello attualmente in vigore. La revisione sarà effettuata a partire dalle proposte di modifica al modello attuale presentate dai singoli Dipartimenti, sarà discussa e condivisa in riunione plenaria con i Direttori e sarà infine finalizzata e adottata dal Consiglio di Amministrazione. I criteri adottati saranno resi pubblici a tutto il personale dell’Ateneo e il modello sarà sottoposto a revisione con frequenza biennale. Sarà mantenuto il vincolo di garanzia per cui la percentuale di risorse assegnate al singolo Dipartimento non potrà superare il 10% di variazione rispetto all’anno precedente;
  • le risorse di personale assegnate ai singoli Dipartimenti verranno suddivise a priori tra avanzamenti e nuovi reclutamenti, ovvero tra quelle destinate alle promozioni da professore associato ad ordinario e quelle destinate all’ingresso di RTT e a chiamate dirette o dall’esterno, in modo da evitare che all’interno dei Dipartimenti si creino tensioni tra le legittime aspirazioni al proseguimento della carriera e le necessità di nuove risorse per le esigenze di didattica e ricerca;
  • per l’ultimo livello del pre-ruolo, ovvero quello dei contratti di ricerca che preludono ad un successivo possibile accesso alla carriera accademica attraverso la posizione di RTT, si prevede di offrire un percorso di ingresso alla ricerca per i giovani ricercatori attraverso l’istituzione di un numero prestabilito di contratti di ricerca finanziati su budget di Ateneo, che potranno essere successivamente trasformati dai Dipartimenti in posizioni da RTT nel medesimo Gruppo Scientifico-Disciplinare, in modo analogo alla politica adottata in passato sull’istituzione di una filiera automatica RTDA-RTDB attraverso l’istituzione di posizioni da RTDA su budget di Ateneo;
  • adozione di un modello trasparente di ripartizione delle progressioni verticali del PTA tra Aree e Strutture periferiche, concordato preventivamente con i Dirigenti delle Aree in base a criteri oggettivi di merito e alle esigenze organizzative e di strategia dell’Ateneo;
  • incentivazione del Personale Tecnico Ammnistrativo e dei Collaboratori ed Esperti Linguistici attraverso la conferma delle iniziative di welfare (sussidi al personale con basso reddito ISEE, assicurazione sanitaria integrativa) e – previo esame della fattibilità normativa con la Direzione Generale – l’aumento del credito pro-capite erogato all’interno del servizio “portfolio dipendente” per il PTA di categoria B, C, D ed EP e per i CEL;
  • sistematizzazione delle modalità di lavoro agile (smart working) per una quota sempre maggiore del Personale Tecnico-Amministrativo, sempre nei limiti previsti dal Regolamento di Ateneo per il Lavoro Agile attualmente in vigore e, quindi, per un massimo di due giornate lavorative alla settimana;
  • avanzamento delle competenze professionali del Personale Tecnico Amministrativo attraverso un ampio programma di formazione a tutti i livelli, sia su competenze trasversali (informatiche, linguistiche, sicurezza, ecc…) sia su quelle tecniche (normative, uso di applicativi, ecc…). Particolare attenzione sarà data all’esigenza di aggiornamento continuo del PTA dedicato alla gestione della didattica circa le procedure di programmazione, revisione, monitoraggio e accreditamento dei Corsi di Studio e le metodologie di gestione delle attività didattiche e alla formazione sull’uso di strumenti di AI generativa;
  • definizione di un programma di formazione diffusa di tutti i docenti dell’Ateneo sulle competenze necessarie ad utilizzare le tecnologie per la didattica innovativa – ivi incluse quelle basate sull’AI generativa – e, per i docenti attivi sui Corsi di Studio in lingua inglese, sull’uso dell’inglese nella didattica (con riproposizione del corso English as a Medium of Instruction). Per i docenti di nuova nomina, dovrà essere previsto un corso di formazione sulle metodologie didattiche.