EC2U come riferimento per la vocazione internazionale dell’Ateneo – dettaglio delle proposte

L’Università di Pavia ha da tempo esteso il proprio orizzonte al di fuori dei confini nazionali, impegnandosi in iniziative che spaziano dai progetti di scambio di studenti e docenti, all’istituzione di double degrees e di veri e propri partenariati con prestigiose università straniere, a progetti di cooperazione internazionale, alla partecipazione a reti accademiche quali il Coimbra Group.

All’interno di queste iniziative, la partecipazione all’alleanza europea EC2U assume una rilevanza particolare proprio per il ruolo attribuito dalla Commissione Europea alle alleanze di università, ovvero quello di farsi strumento principale per la costituzione di un sistema comune europeo per l’educazione superiore.

Per come è strutturata, EC2U riflette molte delle caratteristiche che contraddistinguono l’università di Pavia: riunisce università di antica tradizione, molte delle quali vantano una storia plurisecolare, poste in città campus con una forte vocazione culturale, scientifica e accademica. All’alleanza partecipano infatti anche le municipalità e altre realtà cittadine, quali gli ospedali – spesso universitari – e i parchi tecnologici.

Il progetto delle alleanze Europee è giunto nella fase di consolidamento, finanziata dalla Commissione Europea, e deve necessariamente evolvere verso un sistema capace di sostenersi da solo perché capace di costituire un valore aggiunto per le alleanze e per le università che lo compongono. In questo panorama, EC2U è una tra le alleanze meglio strutturate e più dinamiche e in essa l’Università di Pavia ha svolto fin dall’inizio un ruolo trainante, che merita di essere valorizzato come una delle caratteristiche rappresentative dell’Ateneo.

Per mantenere questo ruolo, valorizzare il ruolo di Pavia e contribuire alla crescita dell’alleanza, è necessario:

  • confermare come già programmato la partecipazione di Pavia ai due Joint Master Programmes in fase di ridefinizione o di avvio (Sustainable Cities and Communities; Peace, Justice and Strong Institutions);
  • migliorare la comunicazione interna all’Ateneo sui risultati raggiunti dall’alleanza, in modo da aumentare la consapevolezza della comunità accademica e la condivisione dell’importanza di EC2U, anche dando maggiore rilievo all’alleanza sul portale dell’Ateneo;
  • intensificare la collaborazione tra le università di EC2U sugli scambi di studenti attraverso il programma Erasmus, in modo che le università partner diventino destinazioni privilegiate per gli studenti provenienti da Pavia e viceversa;
  • nominare un delegato EC2U in ogni Dipartimento, per facilitare la comunicazione delle iniziative e il coordinamento tra i docenti.

Questi obiettivi immediati relativi al ruolo di Pavia all’interno di EC2U potrebbero successivamente essere integrati in un’iniziativa di più ampio respiro,denominata “Università Europea”, mirata ad ampliare e rafforzare il coinvolgimento di tutta la comunità accademica nell’ambito del progetto EC2U ed estendibile anche al di fuori del perimetro dell’alleanza. L’obiettivo è quello di promuovere una visione condivisa e concreta dell’Università Europea, offrendo strumenti e incentivi pratici per facilitare la collaborazione, l’innovazione e la mobilità negli della ricerca e della didattica.

Per quanto riguarda la ricerca, uno dei limiti principali di EC2U è costituito proprio dalla mancanza di fondi dedicati alla ricerca, elemento essenziale per coinvolgere attivamente i docenti e i ricercatori. La proposta è quella di sviluppare un progetto di sostegno alla ricerca, con fondi dedicati e quote riservate ai giovani ricercatori, comprendente:

  • l’avvio di programmi di scambio in ingresso e in uscita per ricercatori/docenti presso le università partner dell’Alleanza (e non solo), finalizzati alla costruzione di progetti di ricerca comuni o alla convergenza su temi di ricerca già esistenti su cui pubblicare congiuntamente. Questo programma potrebbe beneficiare del database della ricerca in fase di sviluppo un all’interno dell’Alleanza per favorire l’allineamento tra attività di ricerca già esistenti e promuovere la creazione, nell’alveo dei Virtual Institutes di EC2U, di reti di ricercatori impegnati su temi comuni;
  • l’organizzazione di Research retreats per stimolare lo sviluppo di nuove collaborazioni e idee progettuali in ambienti informali e produttivi;
  • il contributo a pubblicazioni in open access, a condizione che coinvolgano co-autori di almeno uno o due partner dell’Alleanza.

Per quanto riguarda la didattica, un rafforzamento dell’integrazione e della mobilità accademica all’interno dell’Alleanza potrebbe essere ottenuto attraverso:

  • “Switch” settimanali tra docenti delle università partner di EC2U, che possano insegnare in reciprocità nei rispettivi corsi (in modo analogo alla mobilità Erasmus Docenti, ma in forma bilaterale più snella e integrata e con riconoscimento dei crediti ECTS erogati);
  • coinvolgimento dei docenti nell’integrazione dei nuovi Atenei dell’Alleanza (Linz e Umeå), assegnando un ruolo attivo a singoli docenti o Dipartimenti dedicati a questo compito.

Varie proposte operative possono comunque essere viste nell’ottica di un potenziamento della progettualità internazionale nel suo complesso, anche al di là dell’orizzonte di EC2U. Tra queste si includono:

  • l’istituzione di seed funding per la preparazione di proposte progettuali in risposta a call nazionali ed europee (Erasmus+, AICS, Horizon Europe, altre linee di finanziamento): a livello di EC2U, questo dovrebbe stimolare la ricerca congiunta sulle tematiche dei Virtual Institutes;
  • il maggiore coordinamento tra Area Didattica, Servizio Relazioni Internazionali e GLOBEC nell’avviamento di nuove iniziative didattiche internazionali, prevedendone un coinvolgimento diretto fin dalle fasi di sviluppo iniziale del progetto;

Per poter proseguire e consolidare la progettualità sopra esposta, è necessario prevedere un potenziamento del centro GLOBEC in termini di unità di personale strutturato, in modo di permettere al centro di seguire diverse linee di finanziamento, sia nazionali che internazionali. Ad oggi, infatti, il GLOBEC riesce a fornire un servizio per la progettazione prevalentemente in ambito Erasmus+ ed AICS.    Il suo potenziamento permetterebbe:

  • di avere un ruolo di coordinamento delle attività trasversali di EC2U in capo a diverse Aree e Servizi dell’Ateneo (Relazioni Internazionali, Didattica, Ricerca);
  • di fare scouting per nuove possibili linee di finanziamento (ad esempio: CERV, International Partnerships, Interreg, Digital Europe, MUR, ecc..);
  • di svolgere anche attività di formazione e consulenza: ad esempio, il Centro potrebbe offrire consulenza ad altri enti pubblici per quanto concerne la stesura di proposte progettuali, l’accesso a finanziamenti, il Project Cycle Management.