Uno dei punti cardine su cui rafforzare l’identità dell’Ateneo è costituito dalla peculiarità quasi unica della sua collocazione. Pavia, pur essendo una città di dimensioni medio-piccole se confrontate con quelle di altre città universitarie sedi di Atenei storici, racchiude nel suo perimetro un numero di istituzioni accademiche, sanitarie e di ricerca assolutamente eccezionale: l’università, lo IUSS, i tre IRCCS e le altre strutture sanitarie, lo CNAO, vari istituti del CNR, il sistema dei collegi universitari. È quello che è stato correttamente definito il “Sistema Pavia”.
Inoltre, la città si trova a soli 30 km da Milano, cioè dalla seconda metropoli italiana, dotata di un complesso sistema universitario in cui l’Università di Pavia si può inserire in perfetta sinergia, un substrato economico e imprenditoriale che può interagire perfettamente con le opportunità offerte dal Sistema Pavia, un bacino di potenziali studenti su cui le caratteristiche peculiari di Pavia e della sua università possono avere un forte potere di attrazione, collegamenti immediati e diretti con l’Italia e il mondo, che si riflettono immediatamente sulla rapidità dei collegamenti con Pavia (l’aeroporto di Linate si raggiunge nello stesso tempo da Pavia e dallo stadio di San Siro).
Questo rapporto stretto con la realtà milanese costituisce un’opportunità per l’Ateneo e per la città, ma troppo spesso, invece di essere valorizzato, viene posto in secondo piano nella progettualità, causando una diminuzione dell’attrattività del Sistema Pavia nel suo complesso. È invece necessario che la città, attraverso la sinergia tra le sue istituzioni amministrative, produttive, sanitarie, scientifiche e accademiche, si attivi per coordinare le proprie politiche nella direzione di uno sviluppo complessivo del Sistema Pavia all’interno del macrocosmo metropolitano milanese.
A questo proposito, l’Ateneo dovrà:
- farsi promotore di un’azione di coordinamento a livello cittadino, volta a identificare una strategia comune per la promozione della città di Pavia come polo scientifico, culturale, sanitario e artistico. Questa azione potrebbe trovare la propria realizzazione in una associazione o in una fondazione “Pavia Città della Conoscenza”, a cui partecipino il Comune di Pavia, l’Università di Pavia, lo IUSS, i Collegi, i tre IRCCS, CNAO, il CNR ed EUCENTRE;
- recuperare la comunità di obiettivi e di strategie tra Università e IUSS che era ben chiara al momento della fondazione dello IUSS e che si è man mano indebolita negli ultimi anni. L’Università e lo IUSS sono sinergici e complementari e la loro collaborazione è indispensabile alla crescita del Sistema Pavia nel suo complesso. Per questa ragione l’Università deve impegnarsi, tra l’altro, a sostenere i Corsi di Dottorato in convenzione e i Corsi di Laurea Magistrale interateneo UniPV-IUSS già attivi: in quest’ottica, assume particolare rilevanza un impegno forte a sottoscrivere una convenzione che preveda sia l’automatico riconoscimento all’interno del carico didattico istituzionale dell’attività didattica svolta in Università dai docenti IUSS e viceversa, sia la gestione del comando di Personale Tecnico Ammnistrativo tra i due Atenei;
- rinnovare la convenzione quadro con il CNR, in modo da ripristinare le condizioni di collaborazione che consentono di garantire lo svolgimento delle attività congiunte di ricerca, di formazione e di innovazione tecnologica, di regolare la collocazione delle strutture di ricerca degli istituti del CNR presso l’Università di Pavia e di permettere la reciproca mobilità del personale tra Università e CNR;
- collaborare con il Comune di Pavia per la promozione e il sostegno al progetto di una sala o un centro congressi per la città, per la cui realizzazione esistono possibilità diversificate e complementari, tra cui l’idroscalo, aree dismesse limitrofe alla stazione, come anche l’ex monastero di Santa Clara, oggi solo parzialmente restaurato. Questa iniziativa si presterebbe magnificamente ad una collaborazione tra Città e università e costituirebbe un ottimo luogo di sperimentazione della nostra capacità di creare sinergie. È evidente il supporto che la presenza di un centro congressi cittadino potrebbe fornire alla capacità dell’Ateneo (e dei suoi vari gruppi di ricerca) di organizzare congressi e convegni a livello italiano e internazionale, oggi in genere ospitati con maggiori difficoltà logistiche all’interno delle aule universitarie. È altresì evidente che la possibilità di organizzare un programma continuativo e frequente di congressi potrebbe portare alla città un indotto di presenze molto superiore all’attuale, incentivando anche la nascita di un maggior numero di strutture ricettive, che ad oggi costituiscono un ulteriore limite nella promozione di Pavia;
- favorire la visione di Assolombarda Pavia verso la trasformazione di Pavia e della sua provincia in una “Capitale dell’innovazione”, collaborando all’organizzazione e alla promozione di un “Festival internazionale dell’innovazione a Pavia” tramite l’Institute of Transformative Innovation (ITIR) dell’Ateneo;
- incentivare la collaborazione con imprese e le start-up interessate a insediarsi presso il Parco Gerolamo Cardano per sviluppare progetti di ricerca applicata con tutti i Dipartimenti dell’Ateneo su tematiche ispirate dai Sustainable Development Goals dell’agenda 2030 dell’ONU, con l’obbiettivo di caratterizzare lo sviluppo futuro del territorio pavese come ecosistema dell’innovazione sostenibile;
- sostenere l’insediamento a Pavia della fondazione Chips-IT e la formazione del distretto pavese della microelettronica, direttamente legato gli investimenti di spazi di ricerca già avviati presso il Parco Cardano.