Pavia, città della salute – dettaglio delle proposte

Una delle caratteristiche che rendono unico il Sistema pavese è la produttiva interazione tra la Facoltà di Medicina e Chirurgia e le Strutture del Sistema Sanitario del territorio. Questa interazione è basata su una cooperazione vincente da ambo i lati:

  • gli IRCCS mettono a disposizione l’eccellenza e la tradizione delle loro strutture sanitarie e della loro esperienza clinica;
  • le Agenzie territoriali mettono a disposizione la loro esperienza nel governo dell’assistenza primaria, della promozione dei programmi di educazione e prevenzione della salute;
  • l’Università contribuisce con la più avanzata conoscenza scientifica in tutti i campi della medicina.

Proprio per rafforzare il “carattere scientifico” insito nella natura degli IRCCS, oltre che l’identità del Sistema sanitario pavese nel suo complesso, è necessario che Università, IRCCS e Agenzie sanitarie lavorino sinergicamente.

Ciò può essere ottenuto solo con la condivisione di una strategia che:

  • ponga, tra i criteri di assegnazione delle risorse di personale ai Dipartimenti di area medica, le esigenze di rafforzamento delle strutture complesse degli IRCCS (ovvero la dimensione delle stesse in termini di posti letto e di numero di ambulatori) da una parte e la garanzia di mantenimento delle scuole di specializzazione esistenti (ovvero del numero di docenti di ruolo necessario a soddisfare i requisiti minimi di accreditamento della scuola) dall’altra;
  • favorisca, nel quadro dei convenzionamenti tra Università e strutture sanitarie, il convenzionamento di docenti dell’Università di Pavia e IRCSS/Agenzie sanitarie pavesi, piuttosto che il convenzionamento di docenti dell’Ateneo con strutture del SSN non del territorio;
  • sostenga l’assegnazione della copertura di posizioni apicali negli IRCCS (direzioni di dipartimenti, responsabilità di strutture complesse), da parte delle rispettive Direzioni Sanitarie, a docenti della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo pavese o, al più, che sia concertata con la Facoltà di Medicina una copertura da parte di figure professionali dotate di un curriculum scientifico, professionale e clinico di eccellenza, verificato da una Commissione nominata ad hoc dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia;
  • investa nella crescita professionale dei medici in formazione specialistica, favorendo il loro percorso di apprendimento clinico.

Sarà quindi previsto, all’interno della futura Governance dell’Università, un Prorettore ai Rapporti con il Sistema Sanitario, per lo sviluppo di linee strategiche condivise con gli IRCSS/Agenzie sanitarie del sistema pavese e il consolidamento dei rapporti con Regione Lombardia.

Parallelamente, il ruolo di indirizzo dell’Università di Pavia deve essere mantenuto per tutte quelle posizioni di direzione e per tutti quei servizi svolti direttamente dall’Ateneo. In particolare:

  • appare strategico, per non indebolire la posizione dell’IRCCS Mondino nell’equilibrio del Sistema Sanitario pavese e per rafforzare il mandato di indirizzo dell’Ateneo, che il Rettore mantenga il ruolo di Presidente del CdA della Fondazione Mondino;
  • è necessario garantire l’operatività e la crescita della Poliambulatorio di Odontostomatologia dell’Università di Pavia, mantenendo con il Policlinico San Matteo il comodato d’uso dei locali dell’ambulatorio nel padiglione 04 e assicurando le risorse di personale per mantenere l’attuale elevato standard di qualità assistenziale, anche a servizio del Corso di Laurea Magistrale in Odontoiatria.

A ciò si aggiunga la necessità di porre una giusta attenzione alla componente non-clinica della Facoltà, che concorre alla formazione dei professionisti della salute nei percorsi di studio di area sanitaria, attraverso il potenziamento dei fondi sia per l’istituzione di ruoli di docenti, sia per la ricerca di base. In questo senso, tra le discipline non-cliniche dovrà essere tenuta sotto particolare osservazione la necessità di garantire il mantenimento dell’organico in quelle discipline che concorrono trasversalmente alla didattica di più Corsi di Laurea, con interventi mirati sul budget di Ateneo che integrino le risorse assegnate ai Dipartimenti di appartenenza.

Infine, appare necessario per il futuro affrontare proattivamente le difficoltà imposte al sistema universitario dall’introduzione del semestre filtro per l’accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia. Tralasciando il giudizio molto critico su un’iniziativa di natura essenzialmente politica, che trascura le esigenze organizzative e l’impatto in ambito universitario, che va a complicare il criterio di accesso alla formazione in campo medico e a ridurre il livello di formazione impartito agli studenti del 1° anno, senza di fatto risolvere il problema del necessario incremento di medici a livello nazionale, è necessario adeguarsi alle regole imposte e studiare attentamente come l’indubbia capacità di attrazione a livello nazionale della nostra Facoltà di Medicina e Chirurgia possa riverberarsi in un vantaggio complessivo per l’Ateneo.

Dopo aver affrontato in una condizione di necessaria emergenza l’avvio del nuovo sistema di selezione nell’a.a. 2025/26, quindi, sarà necessario progettare entro l’avvio del successivo anno accademico una serie di interventi che, tenendo conto dell’esperienza che verrà acquisita nella gestione del primo semestre filtro, consentano di:

  • ottimizzare l’uso delle aule attraverso la già proposta adozione di UPlanner in tutte le aree dell’Ateneo, in modo da poter gestire la didattica del semestre filtro su più aule in parallelo anche al di sopra della capienza delle aule del Campus della Salute e, parallelamente, gestire dinamicamente le necessità didattiche dei corsi che assorbiranno al secondo semestre gli studenti che non superano il semestre filtro;
  • potenziare la capacità di erogazione di didattica online, sia in termini di didattica digitale integrativa a supporto degli studenti (predisposizione di materiale didattico di supporto per didattica asincrona), sia in termini di didattica sincrona a distanza (per la gestione dell’eventuale quota di studenti impossibilitati per ragioni logistiche a seguire i corsi in presenza);
  • predisporre un programma di allineamento delle conoscenze di fisica, chimica, biochimica, biologia e genetica per gli studenti che non superano il semestre filtro e vengono ammessi al secondo semestre di altri corsi di laurea: ciò potrà essere effettuato attraverso la predisposizione di materiale didattico di supporto e/o l’erogazione di corsi integrativi ad hoc nel mese di febbraio, con un budget dedicato e adeguato all’attività.