Pavia, Università dei Collegi – Dettaglio delle proposte

Per sottolineare il ruolo dei Collegi nel definire l’identità dell’Università di Pavia, si propone di rafforzare il progetto “Università nei Collegi”, potenziando l’offerta di corsi brevi di approfondimento tenuti nei collegi da docenti di elevata qualificazione. Questi corsi brevi (idealmente da 3 CFU) potrebbero essere erogati dai Collegi in modalità concentrata, all’interno di un periodo dedicato per ogni semestre, di durata massima di due settimane e non coincidente con le sessioni d’esame.

La fruizione di tale programma di approfondimento culturale potrebbe essere resa parte integrante del percorso delle Lauree Magistrali pavesi: ad esempio, iniziando gradualmente da alcune LM pilota, potrebbero essere previsti, nell’ambito dei CFU dedicati alle “altre attività”, 6 CFU da scegliere senza alcun vincolo all’interno dell’offerta del progetto, garantendo così allo studente la massima libertà di approfondire la propria conoscenza anche in ambiti apparentemente molto lontani dalla propria area di studio.

In questo modo, la collaborazione tra Università e Collegi potrebbe essere resa più organica, nell’ambito di una contaminazione culturale attraverso un’offerta didattica di alto livello che può caratterizzare in modo specifico l’offerta didattica pavese. Il contributo dei collegi in questo senso è naturalmente determinante, ma potrebbe essere affiancato da un’analoga offerta trasversale di corsi da parte dell’Ateneo (ad esempio, nell’area della medicina, della salute e del benessere).

Questa attività potrebbe essere poi affiancata da un programma organico di tutorato affidato a tutori scelti tra gli alunni dei collegi, ma erogato nelle aule dell’Ateneo. In questo modo, si potrebbe ripercorrere l’idea originale dello studente “collegiale non residente”, ovvero quello di uno studente la cui vita accademica, sia dal punto di vista della formazione curriculare che da quello delle attività extracurriculari, si svolge sotto l’egida di uno dei collegi pavesi.

La reputazione dei collegi pavesi deve essere sfruttata anche per la sua attrattività nei confronti degli studiosi internazionali: l’invito di ricercatori di primo livello come visiting professorpresso il nostro Ateneo potrebbe essere effettuato in collaborazione con i collegi, che potrebbero offrire un ruolo di fellow e una residenza temporanea presso il collegio, permettendo al visiting professor di svolgere in Ateneo la propria attività didattica e di ricerca mentre assume egli stesso il ruolo di collegiale, immerso nell’ambiente culturale del collegio.

Infine, per evidenziare il ruolo dell’Ateneo come Università basata sui collegi, è opportuno che Ateneo e Collegi di merito svolgano un reciproco ruolo di promozione. Da parte dell’Ateneo, questo potrebbe essere realizzato in primis dedicando uno spazio e un link specifico ai Collegi di merito all’interno del portale di UniPV. Una maggiore visibilità dei Collegi di merito ai futuri studenti potrebbe tra l’altro riportare ad una più equa distribuzione dei collegiali in tutte le aree didattiche dell’Ateneo.

Queste iniziative necessitano naturalmente di un coordinamento stretto tra l’Università e i vari Collegi: questo coordinamento potrebbe essere assicurato direttamente dall’Università, attraverso l’istituzione di una Delega rettorale al Sistema dei Collegi, con la funzione di sviluppare congiuntamente le attività didattiche, culturali e di ricerca con i Collegi e lo IUSS secondo una programmazione comune.