Un sistema di governo più agile per l’Ateneo – dettaglio delle proposte

All’inizio del 2024, anche in preparazione alla Visita di Accreditamento, la Governance ha condotto un approfondito riesame del Sistema di Governo dell’Ateneo, le cui conclusioni sono state recepite e approvate dagli Organi di Governo. Queste conclusioni devono costituire la base su cui avviare una discussione condivisa a tutti i livelli, per permettere all’Ateneo di aggiornare il proprio sistema di governo rispetto a quanto previsto dallo Statuto attualmente in vigore, risalente alla prima applicazione della legge 240/2010 e adottato ormai più di tredici anni fa.

In particolare, è evidente a tutti che le incongruenze normative presenti nello Statuto, il suo anacronismo rispetto all’evoluzione di alcune prassi ormai comunemente adottate e la sua ridotta attenzione ad alcuni aspetti essenziali per l’identità dell’Ateneo, rendono talvolta il meccanismo decisionale complesso, lento e, in ultima analisi, poco efficiente.

Si propone quindi di istituire una commissione per la revisione dello Statuto, in cui siano adeguatamente rappresentate tutte le componenti dell’Ateneo e che abbia un mandato di durata massima pari a un anno. La Commissione dovrà predisporre una proposta di nuovo Statuto che, recependo quanto previsto dal riesame del sistema di governo già condotto, approfondisca tra gli altri i seguenti aspetti:

  • ridefinizione del ruolo e delle competenze dei due Organi di Governo centrali, Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione, per distinguerne in modo più netto i compiti istituzionali attribuiti, evitando il doppio passaggio delle delibere nei due organi ed eliminando le ridondanze non funzionali; questo nell’ottica della massima efficienza e semplificazione delle procedure (ad esempio, per ridurre i tempi di approvazione delle procedure di reclutamento);
  • ridefinizione della composizione del Senato Accademico in modo da garantire la partecipazione di tutti i Direttori di Dipartimento, adeguando conseguentemente il numero delle rappresentanze elettive in accordo ai limiti di legge e salvaguardando nel contempo il principio della rappresentanza di tutte le fasce di docenza e dell’equilibrio tra tutte le aree scientifico-disciplinari dell’Ateneo; la Consulta dei Direttori, attualmente organo consultivo non statutario, potrebbe essere trasformata in una commissione del Senato con funzione istruttoria delle delibere di diretto interesse dei Dipartimenti;
  • ridefinizione della composizione del Consiglio di Amministrazione, in modo tale da prevedere che almeno uno dei membri interni del CdA appartenga al personale tecnico-amministrativo, garantendo così che sia rappresentata anche in quest’organo accademico la visione di una delle due componenti del personale dell’Ateneo;
  • inserimento formale del Presidio della Qualità di Ateneo tra gli Organi di Governo centrali, con definizione precisa del ruolo e dei compiti, attualmente demandati a prassi e regolamenti di funzionamento;
  • rivalutazione del peso elettorale del Personale Tecnico-Amministrativo nell’elezione del Rettore;
  • evidenziazione più netta del ruolo di organizzazione e coordinamento che la Facoltà di Medicina e Chirurgia deve assumere in relazione alle attività dei Dipartimenti di area medica e nei confronti delle strutture sanitarie di riferimento;
  • rafforzamento del ruolo fondamentale attribuito al sistema dei collegi che, unico nella sua capacità di accogliere studenti meritevoli, costituisce un esempio molto avanzato di diritto allo studio e rappresenta un’occasione straordinaria di arricchimento dell’offerta formativa dell’Ateneo: ciò potrebbe essere sottolineato dall’inserimento dei collegi nell’articolo 1 come “componente strutturale e formativa essenziale dell’università di Pavia”;
  • garanzia della rappresentatività degli studenti negli organi collegiali a tutti i livelli, in continuità ai provvedimenti recentemente adottati in merito al meccanismo di cooptazione.

Dal punto di vista della composizione della Governance, il modello “diffuso” adottato durante il precedente rettorato, consistente nella creazione di numerose deleghe specifiche e tematiche, afferenti a singoli prorettorati, è risultato certamente proattivo e propositivo sotto innumerevoli aspetti, anche se ha talvolta mostrato limiti legati alla sovrapposizione di competenze e all’eccessiva mole di richieste non coordinate effettuate dai diversi delegati nei riguardi dell’amministrazione.

Per il futuro, si intende quindi riorganizzare la governance istituendo alcuni ruoli nuovi e, parallelamente, definendo in modo più chiaro i limiti delle competenze di ciascuna delega e, contemporaneamente, rafforzando il ruolo dei prorettori nel coordinamento dei propri delegati.

Per quanto riguarda le deleghe dirette del Rettore, esse dovranno prevedere, tra le altre:

  • la riunione delle deleghe al personale docente e all’organizzazione e risorse umane in unica figura di Prorettore alle risorse umane, con la funzione di rendere operativa la politica di gestione delle risorse di personale docente e tecnico-amministrativo proposta in base alla strategia di Ateneo, concertata con i Dipartimenti e approvata dal Consiglio di Amministrazione;
  • la riorganizzazione dell’attuale prorettorato alla Terza Missione con la nomina di cinque delegati distinti, rispettivamente, al Trasferimento tecnologico, alla Gestione delle attività culturali, alla Formazione permanente, alle Attività per la salute pubblica e al Public engagement, con funzione di coordinamento delle relative attività;
  • la nomina di un Prorettore ai Rapporti con il Sistema Sanitario, per il consolidamento dei rapporti con gli IRCSS pubblici e privati del sistema pavese e con Regione Lombardia;
  • la nomina di un Prorettore alla Sede di Cremona, che svolga il ruolo di interfaccia permanente dell’Ateneo sul territorio cremonese e, in particolare, con le istituzioni cittadine e con la Fondazione Arvedi;
  • la nomina di un Delegato del Rettore al Sistema dei Collegi, con la funzione di sviluppare congiuntamente le attività didattiche, culturali e di ricerca con i Collegi e lo IUSS secondo una programmazione comune;
  • la nomina di un Delegato del Rettore ai Rapporti con lo IUSS che coadiuvi il Rettore nella gestione dei progetti di didattica (Corsi interateneo di LM, Corsi di Dottorato) e di ricerca in comune;
  • la nomina di un Delegato del Rettore ai Rapporti con gli Studenti, che svolga il ruolo di interfaccia diretta e di canale di comunicazione con i rappresentanti degli studenti, per portare all’esame della Governance le loro esigenze e le loro richieste in tutti gli ambiti relativi alla gestione delle attività didattiche e dei servizi agli studenti;
  • la nomina di un Delegato del Rettore al Benessere degli Studenti e del Personale, che coordini direttamente le iniziative rivolte alla promozione e al mantenimento del benessere psicologico degli studenti, estendendone il campo d’azione anche al post-laurea (dottorandi, specializzandi e contrattisti) e al personale docente e tecnico amministrativo, e che si interfacci a livello di CRUI con le figure analoghe di altri Atenei.

Per quanto riguarda infine i criteri di scelta dei membri esterni del Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo, si ritiene necessaria la nomina di figure che siano in grado di contribuire alla realizzazione del programma strategico dell’Ateneo con le proprie competenze in ambito economico, giuridico, culturale, gestionale o organizzativo, acquisite in realtà aventi un grado di complessità paragonabile a quello dell’Università di Pavia. È inoltre opportuno che possiedano una conoscenza approfondita sia della struttura e dei meccanismi del sistema universitario italiano e internazionale, sia del mondo della formazione superiore e della ricerca scientifica. Nella scelta deve essere garantita la diversità di genere.