L’Ateneo gestisce un patrimonio edilizio cospicuo, distribuito in tutta la città di Pavia, e costituito da edifici storici antichi, di grande pregio artistico ma di elevati costi di manutenzione e restauro, da edifici costruiti nel Novecento, spesso bisognosi di interventi di riqualificazione e manutenzione straordinaria e di alcuni edifici costruiti o rifunzionalizzati di recente. A questi si aggiungono i due grandi interventi progettati nel corso dell’ultimo rettorato, ad oggi in fase di avvio dei cantieri: l’edificio dei nuovi dipartimenti di Chimica e Scienze del Farmaco e il Parco Cardano.
Nel corso degli ultimi anni numerosi interventi hanno portato ad un sostanziale miglioramento nella disponibilità di spazi per la didattica, per la ricerca, per gli uffici amministrativi e per quelli dei docenti: l’inaugurazione del Campus della Salute ha ridefinito completamente la gestione della didattica della Facoltà di Medicina; la riqualificazione dei palazzi di San Tommaso e San Felice, anch’essa in via di completamento, ha elevato la qualità degli spazi a disposizione dei dipartimenti di Studi Umanistici e Scienze Economiche e Aziendali; il nuovo polo didattico di Scienze del Farmaco ha risolto l’emergenza che si era creata con l’inagibilità del precedente edificio che ospitava i laboratori.
Questa panoramica definisce la complessità della situazione edilizia dell’Ateneo e degli impegni che dovranno essere assunti sia per il completamento degli interventi avviati, sia per la manutenzione straordinaria del patrimonio esistente. È evidente che l’importo complessivo dei lavori per la realizzazione dei nuovi dipartimenti di Chimica e Scienze del Farmaco e del Parco Cardano, essendo complessivamente pari a quasi il 30% del bilancio annuale dell’Ateneo, costituisce un vincolo forte e un impegno irrinunciabile per il futuro prossimo. Ad oggi, il costo preventivato per l’esecuzione delle opere edilizie è completamente coperto dagli stanziamenti di Ateneo e dai finanziamenti esterni ricevuti: rimane sul futuro l’incognita legata all’eventuale aumento dei costi di realizzazione rispetto al preventivo e la necessità di prevedere ulteriori stanziamenti per l’acquisto degli arredi e per il trasferimento dei laboratori scientifici.
Fermo restando, quindi, che necessariamente deve essere prevista la priorità di:
- portare a termine la fase di realizzazione delle strutture edilizie dei nuovi edifici;
- provvedere allo stanziamento sul bilancio dell’Ateneo dei fondi necessari all’avvio operativo delle nuove strutture e, in particolare, all’acquisto degli arredi e al trasferimento dei laboratori scientifici;
- completare in tempi rapidi la ristrutturazione/adeguamento degli uffici del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali a palazzo San Felice e di quelli del Dipartimento di Studi Umanistici a palazzo San Tommaso;
il programma futuro di interventi di manutenzione straordinaria alle strutture edilizie dell’Ateneo dovrà includere:
- il restauro e la riqualificazione completa degli spazi e degli uffici dell’edificio dell’Orto Botanico, comprendendo l’adeguamento impiantistico, con particolare riguardo ai sistemi di condizionamento;
- il proseguimento regolare del programma di manutenzione straordinaria ciclica, a rotazione, dei cortili del palazzo Centrale, unitamente ai necessari adeguamenti impiantistici degli edifici del palazzo centrale, anche in questo caso con particolare riguardo ai sistemi di condizionamento;
- l’avvio di un programma di manutenzione straordinaria degli edifici della Nave che, avvicinandosi ai 50 anni dalla realizzazione, necessitano di interventi di adeguamento impiantistico e normativo;
- il completamento del programma di restauro e recupero di palazzo Botta nella parte adibita ad ospitare il museo Anthropos in corso di realizzazione e nella Certosina e la valutazione degli interventi necessari al restauro dei rimanenti saloni del palazzo;
- lo sviluppo del progetto di rinnovamento dell’area degli Istituti Scientifici, anche nell’ottica del possibile recupero di una delle strutture esistenti e della sua eventuale trasformazione in spazio per la didattica e lo studio;
- il completamento del restauro e della ristrutturazione di Palazzo Raimondi a Cremona, sede del Dipartimento di Musicologia e beni Culturali. Questo intervento, per essere realizzato, necessita preliminarmente di una sinergia e di un accordo economico con il Comune di Cremona, proprietario dell’immobile.