Una didattica di qualità – dettaglio delle proposte

Come indicato nelle premesse, una politica di espansione degli investimenti per il futuro dell’Ateneo passa necessariamente per un consolidamento, e se possibile per un ulteriore incremento, del numero degli studenti iscritti.

Ciò non è semplice, anche per la natura multidisciplinare di un Ateneo storico come quello pavese, i cui programmi formativi coprono quasi interamente lo spettro delle discipline accademiche.

Con poche eccezioni, il numero di immatricolazioni ai Corsi di Laurea triennale e a ciclo unico si avvicina già al limite della sostenibilità, sia dal punto di vista dell’impegno dei docenti, sia dal punto di vista dell’occupazione delle strutture didattiche. Un incremento sostanziale della numerosità di tali corsi di laurea non appare quindi perseguibile a breve.

È invece auspicabile un ulteriore intervento per prevenire gli abbandoni, che continuano a raggiungere in alcune aree tassi elevati, soprattutto in relazione agli abbandoni “immediati” durante il primo semestre e al termine del primo anno di corso: ad oggi circa il 21% dei nuovi immatricolati non si iscrive al 2° anno di corso. Accanto al potenziamento del programma di tutorato e ad una maggiore visibilità data al programma di sostegno psicologico per gli studenti in difficoltà, un intervento mirato può essere costituito, almeno limitatamente ai corsi di laurea maggiormente soggetti ad elevati tassi di abbandono, da una programmazione che preveda, per i soli corsi del 1° anno, lo svolgimento di più prove in itinere, in modo da abituare gradualmente l’adattamento delle matricole al passaggio dal metodo di studio della scuola superiore a quello necessario ad affrontare gli studi universitari.

Parallelamente, è comunque indispensabile confermare l’attuale investimento sul programma di tutorato, che mantiene un ruolo fondamentale nel prevenire gli abbandoni, soprattutto negli anni successivi al primo, e nel ridurre la durata delle carriere degli studenti.

Un intervento più efficace a favore dell’incremento del numero di studenti può invece essere progettato per incentivare le iscrizioni ai Corsi di Laurea Magistrale, che hanno in generale una numerosità sufficiente, ma spesso inferiore sia alla numerosità di riferimento della Classe di Laurea, sia alle potenzialità di attrazione dell’Ateneo e alla capacità delle sue strutture didattiche.

L’attrattività delle lauree magistrali può essere aumentata concentrandosi su quattro aspetti rilevanti:

  • aumento del numero degli studenti internazionali;
  • caratterizzazione dell’offerta formativa con iniziative di arricchimento culturale che solo l’ambiente accademico pavese può offrire;
  • valorizzazione della multidisciplinarietà che caratterizza l’Università di Pavia;
  • accompagnamento dei laureati verso il mondo del lavoro, sia fornendo loro le opportune competenze pratiche, sia potenziando le iniziative di placement.

Questi aspetti sono declinati nelle seguenti proposte operative:

  • valutazione della possibilità di trasformare un numero ulteriore di Lauree Magistrali in lingua inglese, compatibilmente con le caratteristiche dell’area culturale e scientifica e solo se vi siano l’assenso e la disponibilità dei docenti coinvolti; in alternativa, può essere valutata (alle medesime condizioni) l’introduzione di curricula in inglese in parallelo a quelli già esistenti in italiano. La presenza e l’eventuale aumento di Corsi di Laurea in lingua inglese devono essere necessariamente accompagnati da tre interventi mirati a fornire le necessarie competenze ai docenti e agli studenti: la ripetizione e il potenziamento del corso di formazione English as a Medium of Instruction (EMI), per garantire una qualità uniforme della didattica in lingua inglese in Ateneo; il potenziamento dell’offerta di insegnamenti di lingua inglese ai Corsi di Laurea triennale, per permettere agli studenti che ne sono privi di raggiungere il livello B2 necessario alla frequenza dei Corsi di Laurea Magistrale in inglese; il potenziamento dell’offerta di insegnamenti di lingua italiana L2 per gli studenti internazionali dei Corsi di Laurea Magistrale in inglese. Gli investimenti necessari al potenziamento dell’offerta formativa dovranno essere effettuati sia attraverso un incremento dedicato del budget per la didattica integrativa (per gli insegnamenti a contratto), sia attraverso il reclutamento mirato di personale docente strutturato (all’interno della quota di budget di personale docente dedicato alla realizzazione della strategia di Ateneo);
  • inserimento nel piano di studi delle Lauree Magistrali di “altre attività” pari a 6 CFU, riservati obbligatoriamente al progetto di didattica in collaborazione con i Collegi Universitari: all’interno di questo spazio gli studenti potranno inserire corsi di approfondimento culturale (da 3 CFU ciascuno) erogati dai collegi, senza alcun vincolo sulla tipologia del corso scelto, in modo da permettere a tutti gli studenti sia approfondimenti tematici mirati, sia un ampliamento dei propri orizzonti culturali. Per semplificare l’organizzazione e favorirne la fruizione, i corsi nei collegi dovrebbero essere concentrati all’interno di uno o due periodi all’anno, ciascuno di una o due settimane, esplicitamente riservati a tali attività formative; 
  • sviluppo dei percorsi per il conseguimento di doppie Lauree Magistrali interne, percorsi multidisciplinari di recente istituzione articolati su sei semestri (tre anni) che consentono il conseguimento di due Lauree Magistrali. Forte della propria elevata multidisciplinarietà, l’Università di Pavia può promuoverli per rafforzare l’attrattività della propria offerta formativa;
  • rafforzamento delle competenze più direttamente spendibili nel mondo del lavoro (competenze professionali, progettuali, culturali), da identificare attraverso il confronto costante con il mondo del lavoro e delle professioni (aziende, enti, laureati, ecc…) che ha la percezione più aggiornata e immediata delle esigenze pratiche di formazione. Ciò può essere ottenuto, attraverso la costituzione di comitati di indirizzo con le parti interessate a livello di Consiglio Didattico (o comunque di filiera di Corsi di Studio omogenei) e attraverso il ricorso ad una didattica a contratto di qualità, mirata al conseguimento di competenze professionali o progettuali specifiche e adeguatamente valorizzata in termini economici;
  • rafforzamento e migliore sistematizzazione delle iniziative di placement a livello centrale, con potenziamento del personale dedicato all’interno del C.OR.: creazione di due database, uno relativo alle richieste delle aziende interessate all’assunzione di laureati (da sviluppare in collaborazione con i docenti e i Responsabili dei Corsi di Laurea) e l’altro relativo alle caratteristiche dei laureati di UniPV e addestramento di un sistema basato sull’AI per l’abbinamento tra i due database previo naturalmente il consenso informato al trattamento dei dati di tutte le parti interessate;
  • coinvolgimento diretto di Assolombarda Pavia e degli stakeholders del mondo del lavoro nei lavori della prevista Consulta per la Didattica, in modo tale che almeno una riunione all’anno della Consulta stessa sia dedicata ad un incontro istituzionale tra i Corsi di Studio dell’Ateneo, gli enti pubblici e privati e le imprese, per recepire le necessità del mondo del lavoro dal punto di vista delle competenze necessarie da fornire e delle figure professionali da formare (anche in termini di formazione permanente, di up-skilling e di re-skilling delle figure professionali già inserite nell’ambito lavorativo);
  • conferma dell’impegno dell’Ateneo nell’offerta di percorsi di formazione per gli insegnanti, data la loro importanza ai fini delle prospettive professionali dei nostri laureati magistrali in molte discipline, attraverso un maggiore sostegno alla loro organizzazione e un aumento delle risorse a favore del ruolo di supporto della UOC Post Laurea.

È inoltre opportuno rendere sempre più centrale la natura multidisciplinare dell’Ateneo, anche attraverso la valorizzazione dei corsi di servizio offerti al di fuori del perimetro del proprio Dipartimento/Facoltà. Forte della propria multidisciplinarietà, l’Università di Pavia non ha difficoltà ad offrire all’interno dei propri percorsi formativi insegnamenti di livello eccellente in ogni ambito (matematico, fisico, chimico, giuridico, economico, ecc…), per corsi sia di base che di approfondimento. Tuttavia, questa potenzialità entra in competizione, a livello delle singole strutture, con l’esigenza di garantire preferenzialmente le coperture nei Corsi di Laurea e Laurea Magistrale direttamente afferenti alla struttura (Dipartimento o Facoltà) di appartenenza del docente. Questo si traduce spesso in un ostacolo all’erogazione di corsi di servizio che, non di rado vengono affidati a docenti che vi si prestano “per spirito di sacrificio”, se non direttamente a docenti a contratto. Per incentivare l’impegno dei Dipartimenti in questo senso, una possibilità potrebbe essere quella di rivedere l’algoritmo di ripartizione di punti organico per il personale docente, pesando con un fattore moltiplicativo (indicativamente pari a 2) il numero di CFU erogati e di studenti iscritti per tutti gli insegnamenti erogati al di fuori dei CdL/CdLM afferenti al Dipartimento/Facoltà di appartenenza. A supporto dell’attività didattica di servizio e per garantire uno standard elevato della qualità della didattica offerta, appare inoltre necessario rivalutare l’importo dei contratti di didattica e didattica integrativa.

Il raggiungimento degli obiettivi nell’ambito della didattica richiede naturalmente un’ottimizzazione delle risorse e degli strumenti amministrativi, a partire dal coinvolgimento attivo ed efficiente dell’Area Didattica in tutte le sue fasi. A tale proposito si sottolinea l’opportunità di:

  • creare dei poli per la gestione della didattica a livello di area scientifica, in modo da semplificare e uniformare l’operatività tra dipartimenti omogenei o, in alternativa, istituire un coordinamento permanente a livello di area del personale dipartimentale dedicato alla didattica: come evidenziato anche dagli esiti della Visita di Accreditamento, infatti, la frammentazione tra il PTA dipartimentale e Manager Didattici evidenzia la necessità di un modello organizzativo maggiormente integrato, in quanto l’attuale separazione crea difficoltà nella gestione dei processi e può rallentare la comunicazione tra le diverse figure;
  • coinvolgere direttamente l’Area Didattica a partire dalla prima progettazione degli interventi di internazionalizzazione, in modo da semplificare l’iter di progettazione e approvazione delle nuove iniziative tenendo conto dei vincoli normativi e di sostenibilità:
  • ottimizzare ed estendere a tutto l’Ateneo l’uso della piattaforma UPlanner come strumento unico di gestione delle aule, in modo da poter effettuare in tempo reale il monitoraggio e la verifica dell’occupazione delle stesse in funzione della reale frequenza dei corsi, ottimizzandone l’uso ed evitandone il sottoutilizzo.